martedì 1 ottobre 2013

Adolescenza edonistica web/noia/dipendente e trasgressione delinquenziale

INDICE

1. Le conseguenze negative al disincantamento del mondo nella società liquida
 
2. Introduzione al film Bling Ring  (2013) di Sofia Coppola
 
3.  La storia di Bling Ring
 
4. Chi sono i cinque personaggi del film
 
5. I punti di vista psicologico, sociologico, generazionale, morale, del binocolo

Riferimenti bibliografici

Internet

Riferimento cinematografico




1. Le conseguenze negative al disincantamento del mondo nella società liquida

Il sociologo Max Weber aveva profetizzato, all'inizio del Novecento, che l'Occidente si sarebbe sviluppato sempre di più verso il disincantamento del mondo (Weber, 1917, tr. it. 1976, p. 20) , nel senso che il mondo si sarebbe caratterizzato verso l'etica della responsabilità, e meno verso l'etica della convinzione, anche se le due etiche non si escludono a vicenda, anzi possono convivere insieme come nel caso della vera vocazione del politico. Tuttavia, in via generale, le due etiche  sono radicalmente differenti, perché per l'etica della responsabilità  ogni individuo deve rispondere delle conseguenze delle proprie azioni, mentre per l'etica della convinzione il credente si rimette a Dio (Weber, 1919, tr. it. 1976, pp. 109, 118-119). Se alla prima etica appartengono l'economia e la politica, il calcolo razionale dell'industria e la burocrazia, al secondo tipo di etica appartiene la religione.
Nella "società liquida" (Bauman) di oggi questo disincantamento si è radicalizzato verso la nichilizzazione di tutti i valori, tranne quello del 'denaro per il denaro' e le conseguenze di patologia estetica della "società dello spettacolo" (Debord) caratterizzata dalla tendenza verso il brutto, il cattivo, la sterilizzazione della psiche che porta a non sentire niente, come quel meccanismo di difesa, di tipo sociologico, indagato da George Simmel e che questi chiama "blasé" (Simmel, 1903, tr. it. 1995, pp. 42-45), per cui, soprattutto nella vita della metropoli, si diventa indifferenti verso gli altri individui, 'sensibili' solo al denaro, all'apparenza del vestito, dei gioielli, degli orologi costosi, delle scarpe di lusso, dell'auto vistosa.
Scrive Bauman: "l'autodefinizione dell'individuo liquido-moderno sta nell'impulso alla scelta e nel tentativo di rendere tale scelta pubblicamente visibile" (Bauman, 2007, tr. it. 2008, p. 138). Credo che questa osservazione di Bauman sull'identità dell'individuo liquido si possa applicare anche agli adolescenti delinquenti, in modo particolare, della nostra epoca: l'agito impulsivo del furto si viene a 'sposare' con l'esibizionismo della refurtiva che compare sulle foto pubblicate in un mezzo di comunicazione pubblica come Internet, dagli stessi adolescenti che hanno  effettuato il colpo da ladri.
Questo tipo di società non c'è dubbio che sia organizzata attorno alla bramosia materialistica del denaro, di cui già George Simmel aveva scritto una monumentale Filosofia del denaro all'inizio del Novecento. La società organizzata capitalisticamente  verso la circolazione del denaro e del profitto, anche con mezzi illeciti, come abbiamo visto con il capitalismo finanziario e parassitario statunitense  del 2007-2008, comporta  conseguenze negative come la scissione della vita sentimentale (arte della comunicazione ed espressione della tenerezza) dal sesso e dalle sue pulsioni, rimuovendo la prima, attribuendo alla vita esteriore e superficiale un iper-valore, banalizzando il vivere quotidiano svuotato di valori e che si organizza attorno al nulla.
Osserva Bauman che c'è un rapporto tra  la trasformazione dei cittadini in consumatori e la riduzione della vita democratica con la diminuzione della politica. Bauman riporta l'interessante considerazione del sociologo Frank Furedi circa  l'accrescimento dell'apatia e del disinteresse sociale quando i consumatori diventano più attivi. "L'attivismo dei consumatori", di cui parla Furedi, secondo Bauman è dovuto anche al disincanto progressivo verso la politica (Bauman, 2007, tr. it. 2008, pp. 182-183). In altri termini, il consumismo rende i cittadini con una "falsa coscienza" (Marx) riempendo le menti dell'ultima versione di un notebook o di un tablet, della superaccessoriata e costosissima auto da divi con satellite e climatizzatore che fa tanto prestigio, del nuovo look autunno-inverno di cui bisogna procurarsi i capi d'abbigliamento per 'figurare' con amici e conoscenti, e così via, praticamente di idoli spazzatura che azzerano la capacità di immaginare e pensare, di emozionarsi non per una persona, ma  solo per delle cose che si possono comprare e poi cambiare o gettare via.
In questo modo di esistenza collettiva, l' "essere" si compra, per esempio, acquistando libri che hanno un prezzo di copertina nel supermercato dei valori  dove ogni merce ha l'etichetta del prezzo, ognuno di noi ritagliandosi i 'valori' che vuole e costruendosi un proprio mondo a propria misura (v. Luckmann, 1963, tr. it. 1969). Tutto ciò, l'insieme di 'valori' che si acquistano nel mercato dei simboli,  viene ad esistere, però, nel mondo della "realtà psichica", mentre nella realtà esterna della società, capitalisticamente organizzata, prevale l' "avere". La dicotomia avere/essere è stata, a suo tempo, indagata da Erich Fromm nel suo Avere o essere? (Fromm, 1976, tr. it. 1977).
Del resto, ogni pratica per 'migliorarsi' si paga nella realtà collettiva della società organizzata attorno alla dinamica del denaro, come un corso di yoga, una conferenza di psicologia, le sedute di psicoterapia, e via discorrendo. Almeno questo per  la ricerca di 'miglioramento' socialmente organizzato, mentre le pratiche individuali non si pagano, esigono soltanto la volontà di esercitarle, credendo nella loro bontà, ma non lo fanno che una minoranza.
La vita degli adolescenti nelle società opulente, anche in un periodo di crisi economica come l'attuale, è caratterizzata dalla trasgressione. Uno psicoanalista come Erik Erickson parlerebbe di "periodo di moratoria psicosociale" che attraversano gli adolescenti, alla ricerca della loro identità psicosociale, e che nella ricerca della loro identità, a volte può portare ad esiti infausti, come quando ci si orienta verso comportamenti delinquenziali, probabilmente frutto della formazione di una "identità negativa" (Erikson, 1968, tr. it. 1974, pp. 185, 203-210).
Soprattutto l'adolescenza è attirata da ciò che non si deve fare, come sfida nei confronti del mondo adulto, per accedere a ciò che viene visto come proibito a loro, e proprio per questo tanto seducente. Così abbiamo la trasgressione nelle pratiche sessuali, la trasgressione nell'uso di sostanze tossiche (tabacco, alcol, droghe varie). Poi ci sono quelle azioni che possono essere considerate 'politiche', di "ribellione" contro il sistema sociale considerato 'ingiusto', con manifestazioni collettive per una alternativa di vita migliore.
Un'altra cosa, tuttavia, è quando gli adolescenti agiscono per danneggiare le cose altrui, realizzare atti delinquenziali che prima o dopo, quando vengono scoperti e individuati dalla polizia, vanno incontro a delle conseguenze punitive da parte del sistema sociale.
La sindrome del 'dr. Jackell e mr. Hyde', o della dissociazione di personalità, oggi più che mai è presente nel mondo adolescenziale. Da una parte, gli adolescenti mostrano un "falso Sé", o comportamento 'come tu mi vuoi', richiesto dagli adulti, in modo da ottenere, furbescamente, la loro approvazione, dall'altra, con i coetanei, questi adolescenti mostrano il loro vero volto trasgressivo, pulsionale, fino a condividere i comportamenti più inquietanti e irresponsabili di molestie altrui per puro divertimento cinico ed egoistico, o arrivare a danneggiare la proprietà altrui o, ancora, arrivare a compiere furti predeterminati studiati su Internet di adulti facoltosi, se non celebri, come nel caso che andiamo a considerare nei capitoli successivi di questo scritto e che riguardano una esemplificazione di gang liquida come nel film Bling Ring di Sofia Coppola, uscito recentemente.

 
2. Introduzione al film Bling Ring (2013) di Sofia Coppola

"Ho girato il film come indagine su questa ossessione per la celebrità, perché credo si tratti di un fenomeno che si sta diffondendo ovunque, a causa di Internet e della globalizzazione".
Sofia Coppola
(riportato  nel sito Internet:  LOUDVISION. Rubriche. "Bling Ring: L'involuzione di Sofia Coppola". 26/09/13).
 
Il film di Sofia Coppola  Bling Ring, uscito nelle sale cinematografiche italiane il 19 settembre 2013,   con "bling" vuole dire oggetto di lusso, mentre con "ring" banda, nel gergo degli adolescenti di Los Angeles. Così il termine, nel suo insieme, significa banda degli oggetti lussuosi. Come spiega una scritta all'inizio del film, si tratta di una sceneggiatura, scritta dalla stessa Sofia Coppola, tratta da un fatto di storia vera accaduto  a Los Angeles. In realtà, Sofia Coppola ha scritto questo film prendendo spunto da un articolo di Nancy Jo Sales, pubblicato su Vanity Fair, dal titolo "The Suspects Wore Louboutins", che tradotto in italiano diventa "I sospetti indossavano delle Louboutins".
I cinque punti di vista che, più tardi, considero brevemente, nel corso di questa riflessione, sono: 1) il punto di vista psicologico; 2) il punto di vista sociologico; 3) il punto di vista generazionale; 4) il punto di vista morale; 5) il punto di vista che chiamo del binocolo. Prima, però, è meglio raccontare la storia della banda Bling Ring così come l'ho vista raccontare nel film di Sofia Coppola. Premetto che non mi sono piaciute le musiche del film che ho trovato scialbe e il modo come la Coppola ha raccontato la storia di questa banda adolescenziale, che non mi ha appassionato particolarmente, scegliendo la regista un taglio appiattito sui fatti raccontati, un punto di vista 'oggettivo' che sa di positivismo ottocentesco. A parte questo, la storia meritava di essere raccontata perché ci permette di comprendere qualcosa sugli adolescenti di oggi della Los Angeles perbene e che vivono in un contesto sociale in cui i media attribuiscono particolare importanza - pubblicizzandone i modelli 'alla moda', la fama, i soldi, lo stile di vita agiato - circa le persone del mondo dello spettacolo che fungono anche da modelli culturali di riferimento per gli adolescenti che si identificano in maniera conformistica con loro, in quanto personaggi ricchi, famosi e belli, di cui i ragazzini, cresciuti nel vuoto dei valori, sono diventati invidiosi del loro stile di vita.
Sofia Coppola racconta la storia di un gruppo di cinque ragazzi (un maschio e quattro femmine) che, a un certo punto, si dedicano, tra l'ottobre del 2008 al novembre del 2009, ad attività di trasgressione delinquenziale, quando vengono poi fermati dalle autorità, secondo uno stile che appartiene alla nostra epoca liquido-moderna, come direbbe il sociologo Zygmunt Bauman (Bauman, 2000, tr. it. 2002).
 
 
3. La storia di Bling Ring 
 
Questi adolescenti della nostra epoca hanno dimestichezza con il computer, dunque con Internet, utilizzano maps di Google per individuare dove si trovano le ville dei vip, eventualmente per sapere se sono assenti dalle loro rispettive abitazioni, se lavorano a un film in altri luoghi geografici lontani dalla loro residenza hollywoodiana dorata. Una volta in possesso di queste informazioni, Rebecca e Marc e gli altri componenti della banda si recano nelle ville dei ricchi vip e con una certa sicurezza  si prendono ciò che trovano e che a loro interessa, come denaro, abiti, scarpe, borse, orologi. Tra i derubati figurano Paris Hilton, Orlando Bloom, Megan Fox, Lindsay Lohan. Si tratta di personaggi dello spettacolo molto narcisisti e appariscenti. Per esempio, consideriamo il caso di Paris Hilton che nella sua abitazione tiene le pareti tappezzate da suoi ritratti o da numerosi cuscini con stampato il suo volto. La Hilton tiene moltissime paia di scarpe, gioielli, vestiti, numerosi occhiali da sole, tanti altri gadget.
In tutto la banda svaligia oggetti e denaro per più di tre milioni di dollari. Così si possono permettere di andare in discoteca e vantarsi delle loro avventure con le amiche, mostrando di vestirsi alla moda con abiti e borse firmati, scarpe di lusso e altro. Il ragazzo Marc fa uso di cocaina e tramite i furti ha tanto denaro per permettersi di comprare tutte le dosi che vuole. La leader del gruppo è l'amica di Marc, Rebecca, molto incline ai furti di auto e delle cose che trova nelle ville delle star dello spettacolo.
La prima parte del film è fenomenologica, mette in scena, da subito, di che cosa si tratta: una ragazza dai capelli neri, Rebecca, è incline ad aprire le auto belle e costose di Los Angeles,  di cui alcune non sono neppure chiuse a chiave. Con lei c'è l'amico incontrato alla scuola Indian Hills. Entrambi sono stati espulsi, precedentemente, dal liceo Calabasas, da cui provengono. Rebecca ha la propensione al furto, Marc alla tossicodipendenza, in particolare della cocaina, e ha bisogno di soldi per comprarla. Insieme formano una coppia di amici che hanno in comune l'ossessione per i soldi, la celebrità, i gadget delle star dello spettacolo di Hollywood. Marc dice che vuole bene a Rebecca 'come a una sorella'. Una cosa che trovo poco convincente, nel film, è che questi ragazzi si divertono andando in discoteca, ballano, ma il sesso pare a loro estraneo, o la regista Coppola si limita a rappresentarlo, nel film, una sola volta,  a livello intuitivo quando la bella ragazzina bionda del gruppo rimane con un giovane trentenne della discoteca che frequentano e a cui Marc propone di comprargli degli orologi rubati in cambio di 5000 dollari.
Rebecca prende ogni volta l'iniziativa di aprire e rubare un'auto costosa, appariscente, quando si trova insieme a Marc. Rebecca si diverte un mondo in questo gesto di portare via le auto ai loro proprietari, senza nemmeno considerare che si tratta di un'azione immorale, un comportamento irresponsabile che può pagare a caro prezzo una volta che viene scoperta e arrestata. Rebecca però non si ferma a rubare auto, tanto nessuno, fino adesso, l'ha fermata e gli ha chiesto qualcosa, per cui può continuare a farlo, no?  Si tratta di un comportamento facile, che ci vuole ad aprire una bella auto costosa e portarla via, insieme a Marc, e poi ridere, ridere, ridere mentre la guida..., senza preoccuparsi della scelta socialmente negativa in cui è caduta.
Poco dopo, questa inclinazione al furto, da parte di Rebecca, diventa più pesante, così, insieme a Marc, organizzano dei colpi nelle ville dei giovani ricchi, delle star dello spettacolo, avendo preso informazioni certe che queste persone nella loro abitazione lussuosa non ci sono. All'inizio sono Rebecca e Marc che agiscono in questo modo, poi coinvolgono altre amiche che vengono a fare parte della banda in pianta stabile.  Questi giovani delinquenti rubano tutto ciò che per loro è appetibile, dal denaro ai vestiti, dalle borse di lusso ai gioielli, dagli orologi agli occhiali, praticamente rubano tutto ciò che per loro provoca piacere, entusiasmo, emozione dell'apparire come le star dello spettacolo se sottraggono le loro cose e che li fa, ipso facto, diventare come quelle celebrità, che poi non nascondono per paura di essere colpevolizzati con indosso abiti, scarpe, borse, gioielli rubati. No. Li esibiscono sul loro corpo, si vantano di vestire come i loro modelli culturali di riferimento.
All'inizio dei loro comportamenti delinquenziali, Marc ha qualche riserva morale sul rubare le auto, svaligiare le ville dei giovani ricchi hollywoodiani, ma poi questi sensi di colpa sani purtroppo gli passano nell'assecondare le azioni criminose di Rebecca, lasciandosi travolgere anche lui dalla facilità dei colpi e dal ritrovarsi le tasche piene di dollari che può utilizzare come vuole, soprattutto per comprarsi cocaina.
D'altra parte, ognuna di questi personaggi famosi dello spettacolo ha il culto dell'apparire secondo lo stile di vita del ricco,  essendo diventati classe agiata (Veblen) che vive a un livello di consumo e di agiatezza superiore a quello della maggioranza delle persone, circondandosi di quegli oggetti che simbolizzano la loro condizione di privilegio (status symbols), e che le persone che non fanno parte della loro cerchia sociale gli invidiano.
I ragazzini quando si trovano all'interno di quelle ville lussuose non fanno che meravigliarsi di trovare tanta 'grazia', qualcuna esclama "mio Dio" più volte e cerca di arraffare il più possibile soldi e oggetti che trova e che sono di suo gusto. Poi via, presto, gambe!, prima di essere scoperti. Viene, così, soddisfatto un proprio desiderio personale di avere come i vip, senza tuttavia averne nessun diritto. Bisogna però osservare che Rebecca, proponendosi come leader del gruppo della banda, presenta aspetti psicopatici  o sociopatici del carattere, quegli aspetti che la motivano a rubare. Lei convince prima Marc poi tutti gli altri a comportarsi come lei, in senso deviante. Si comportano, questi cinque ragazzi, come un Robin Hood però perverso, perché lui rubava ai ricchi per dare ai poveri, mentre questi adolescenti rubano per se stessi e per soddisfare il loro narcisismo materialistico ed esibizionistico!
L'epoca in cui viviamo influisce pure nel comportamento deviante di questi ragazzi. Infatti, nella loro ingenuità e faciloneria, invece di nascondere la refurtiva per paura di essere individuati dalle autorità, la esibiscono indossandola e facendosi delle foto, e poi mettendo le foto nei siti di Internet, per fare sapere ai loro amici e alle loro amiche delle loro prodezze e che vivono come  i giovani ricchi dello spettacolo, esibendosi, pericolosamente, anche a una possibile ricerca della polizia dei colpevoli dei colpi delle ville hollywoodiane tramite il web.
Così arriva il momento che la giovane banda di ladri organizza il colpo in una villa dotata di telecamere a circuito chiuso. Le telecamere  riprendono i volti dei ragazzi che vi entrano e realizzano il furto. Marc e gli altri vengono individuati dagli addetti delle telecamere. Arriviamo, in questo modo, alla seconda parte del film, quando i ragazzi si trovano a dover pagare  le conseguenze delle loro azioni davanti alla società e alla legge.
Arrivano alla polizia le denunce di essere stati derubati da parte delle vittime. Scattano le azioni della polizia che  con relativi mandati entrano nelle case dei ragazzi colpevoli del reato. Tutti loro vengono arrestati e processati. La pena da scontare, nel film, è di quattro anni di carcere più 800.000 dollari di risarcimento ai derubati. Tuttavia, vengo a sapere da un articolo (autrice Alessandra Levantesi Kezich), che i veri colpevoli scontano delle pene molto più leggere di quelle considerate nel film. Dei cinque ragazzi, Marc è quello che si fa smascherare subito con la sua crisi emotiva. Rebecca all'inizio nega tutto quanto, ma i poliziotti trovano nella sua stanza alcuni indumenti della refurtiva, che in modo inequivocabile, la inchiodano tra i colpevoli. La ragazza che paga di meno pare Nicki Moore (interpretata da Emma Watson) che dichiara di trovarsi con le altre ragazze della banda non perché volesse rubare in quelle ville, ma perché era sotto l'effetto della sua ubriacatura, per cui non era cosciente di ciò che stava accadendo, pur essendo con loro, deresponsabilizzandosi dell'azione criminosa, ma non per questo subendo anche lei una pena.
 Naturalemente, la seconda e ultima parte del film è una sorta di monito morale contro i comportamenti delinquenziali giovanili. La società deve proteggersi contro i crimini della proprietà, punendo i colpevoli di questo reato con il carcere il risarcimento in denaro alle vittime. Il film, tuttavia, ci dice di più rispetto ai 'fatti' raccontati. I modelli culturali che questi ragazzi  hanno come riferimento sono del tutto inadeguati, se non sbagliati e asociali, basati sull'edonismo facile dove il denaro non è il frutto del proprio lavoro, ma lo si ottiene sottraendolo ai 'ricchi'. Mi viene un'associazione con Proudhon quando diceva che la proprietà è un furto. Proudhon in parte aveva ragione, ma la sua affermazione va considerata in un contesto filosofico e politico che del resto  appartiene all'Ottocento.
Gli adolescenti della Bling Ring  vanno a scuola, come si può vedere dalle scene che riprendono marc e Rebecca lungo il corridoio della scuola Indian Hills. La  relazione tra Rebecca e Marc è soltanto amicale e accomunata dal divertimento, dal piacere per la trasgressione delinquenziale, l'ossessione per lo stile di vita per i vip che vorrebbero far loro, rubando i loro averi. Rebecca seduce Marc non sessualmente, ma verso modelli di comportamento delinquenziali e la coscienza morale di Marc, se ne avesse avuta una, non è sufficientemente forte  da opporre un 'no' alle inclinazioni devianti di Rebecca, diventando suo complice nelle avventurose malefatte.
Nel film, Marc, come già accennato sopra,  non convince come adolescente che dovrebbe avere delle forti pulsioni sessuali, inoltre potenziate dall'uso di cocaina.  Invece niente, viene nel film rappresentato come 'neutro' sessualmente, senza nessun tentativo di approccio erotico verso Rebecca, che è la ragazza con cui ha più una relazione di familiarità. Del resto, anche le altre ragazze non mostrano turbamenti sessuali, tranne l'episodio  che ho accennato sopra  rispetto al suo comportamento allusivo al sesso con un trentenne della discoteca che frequentano.
I coetanei approvano le prodezze delinquenziali di questi cinque ragazzi, forse invidiandoli per potersi permettere uno stile di vita al di sopra delle loro possibilità e di quello dei coetanei., invece di essere moralmente stigmatizzato. Questi ragazzi appartengono a famiglie perbene del ceto medio o medio-alto di Los Angeles. Che cosa manca loro, per mettersi nei guai con la legge? Questa banda di ragazzini non si sarebbe formata se Rebecca non avesse iniziato con i suoi comportamenti delinquenziali a coinvolgere Marc, per cui era nata una 'simpatia' tra di loro.  L'adolescenza è particolarmente a rischio rispetto ai comportamenti trasgressivi, ma c'è differenza tra una semplice trasgressione compiuta per divertimento e una trasgressione delinquenziale.
Le altre tre ragazze hanno aderito alla banda probabilmente 'per imitazione', e anche perché la strada verso il comportamento di ladri di ville era già stato spianato da Rebecca e sembrava non comportare rischi di alcun tipo, invece... Ma perché Rebecca è attratta dalla violazione della proprietà altrui? Rebecca quali emozioni soddisfa rubando ai giovani ricchi di Hollywood? Rubare agli altri, compensa un proprio complesso di inferiorità? Oppure scatta il desiderio di identificazione con le persone che sono considerate  'più potenti', 'più' importanti', 'più' qualcosa, mentre noi ci sentiamo 'meno' rispetto a loro, confrontandoci con loro. Allora che crediamo, nella società che idolatria il denaro, e  in cui un adolescente senza aver sviluppato nessun senso morale crede che tutto sia permesso, anche il furto, di mettersi sulla cattiva strada. Questi ragazzi, in fondo, appartengono a famiglie che stanno bene economicamente,.
Rebecca però è un caso a parte: ha bisogno di impossessarsi delle cose altrui contro la loro volontà e a loro insaputa, è lei che ha questo bisogno impulsivo psicologico, come se quando era più giovane fosse stata "deprivata" di un bene più originario, come l'affetto. Il film però non scava in questa direzione più della psicologia del profondo. Bling Ring si ferma a raccontare i 'fatti', come Sofia Coppola ne è venuta a conoscenza.

 
4. Chi sono i cinque personaggi del film
 
La banda dei Bling Ring è composta così, nella vita, nel film e gli attori che li interpretano:
 
Nella vita                                         I personaggi corrispondenti del film
 
RACHEL LEE (la leader)                  REBECCA AHN (la leader)
NICK PRUGO (il ragazzo)                MARC HALL (il ragazzo)
ALEXIS NEIERS                              NICKI MOORE
COURTNEY AMES                          CHLOE TAYLOR
TESS TAYLOR                                SAM MOORE
 
Le attrici e l'attore corrispondenti ai personaggi
 
KATIE CHANG interpreta REBECCA AHN
ISRAEL BROUSSARD interpreta MARC HALL
EMMA WATSON interpreta NICKI MOORE
CLARE ALYS JULIEN interpreta CHLOE TAYLOR
TAISSA FARMIGA  interpreta SAM MOORE


5. I punti di vista psicologico, sociologico, generazionale, morale, del binocolo

Il punto di vista psicologico, rispetto al film considerato, potrebbe indagare sulle origini dell'inclinazione a delinquere di Rebecca, in particolare, e di come la sua inclinazione contagia  le menti delle altre amiche, facendone il suo gruppo, la sua gang. Se però le altre ragazze, come pure anche Marc, d'altronde, si comportano come si comporta Rebecca, vuol dire che  una certa 'predisposizione' ad agire come agisce la leader è presente in tutti loro, anche se non come in Rebecca.
Il punto di vista sociologico potrebbe sottolineare che il modello culturale a cui questi giovanissimi fanno riferimento è del tutto inadeguato rispetto alla loro crescita e alle aspettative favorevoli che la società ha verso di loro. Sotto accusa vanno messi la società del denaro, la filosofia dell'edonismo facile, il significato 'positivo' e 'trasgressivo' dell'uso di sostanze tossiche (sigarette, marjuana, cocaina e le altre droghe) tra i giovani e che chiaramente fanno male alla salute, più che indicare l'emancipazione verso modelli di comportamento adulto.
Dal punto di vista generazionale, questi giovani delinquenti di Los Angeles, anche se la loro mentalità di invidia narcisistica, ossessione e imitazione dei divi è esportabile in ogni Paese occidentale, se ci limitiamo all'Occidente, hanno dei punti in comune anche con ogni generazione della loro età, nel senso che è proprio l'età adolescenziale quella di mettersi facilmente nei guai, di esplorare il mondo e di voler essere come gli adulti, imitando soprattutto i loro lati peggiori e quei comportamenti che, apparentemente, li caratterizzano come adulti, ma che invece vanno vagliati in maniera critica, perché anche gli adulti fanno delle scelte sbagliate e vivono secondo degli stili di vita discutibili. E' proprio così che di generazione in generazione si trasmettono modelli  culturali, e quindi di comportamento, sbagliati che sono diseducativi e danneggiano la mente, la mentalità, le relazioni delle nuove generazioni adolescenziali, a partire dagli adulti che vivono la loro vita in forma distorta e senza valori.
I guai arrivano, soprattutto, quando gli adolescenti stanno in un gruppo problematico perché le emozioni di noia e quelle distruttive, con un entusiasmo stupido, facilone, irresponsabile e acritico, si trasmettono tra i ragazzi, veicolando modelli di comportamento considerati cool, glamour, mentre, in realtà, sia dal punto di vista della società che della loro crescita sono degli errori di comportamento che pagheranno, successivamente, a livello psicologico, morale, della stigmatizzazione o disapprovazione che riceveranno e, infine, anche con la legge, se i loro errori sono gravi e hanno danneggiato cose e persone. Un esempio che conosciamo tutti, in questo senso, ci viene proprio da Los Angeles, con lo stile di vita e i comportamenti da cattiva ragazza della problematica attrice Lindsay Lohan, che a causa dei guai in cui si è messa con la giustizia è stata costretta ad essere affidata ai servizi sociali e a seguire dei programmi di utilità sociale.  Che la Lindsay  abbia una mente  popolata da convinzioni distorte su come bisogna vivere la vita, lo vediamo dall'esito dell'ultimo film  di tipo pornografico in cui 'ha lavorato' (sic!).
Già. Perché nelle menti degli adolescenti in formazione, soprattutto quando gli adolescenti stanno in gruppo e il ragazzo o la ragazza  che ha più problemi mentali diventa il loro leader  fornisce ai loro membri, 'più sani' o 'meno problematici', un orientamento devastante ai loro comportamenti a cui aderiscono solo per 'essere parte del gruppo', altrimenti si sentono esclusi, in un mondo di adulti che già di per sé è malato ed escludente e in balia della mentalità del denaro come falso valore a cui bisogna adattarsi, ossia della logica degli stili di vita dell'apparire del capitalismo liquido peggiore, per cui bisogna procurarsi denaro, sempre più denaro, per comprarsi vestiti firmati, gadget che sono oggetti di status symbols, auto lussuose da cambiare ogni sei mesi, per apparire, perché questa è la logica del sistema se si vuole essere qualcuno (ma chi?!). Se i valori  sono diventati beni di consumo, si possono comprare e sostituire quando annoiano, per sostituirli con altri beni consumistici, da gettare via quando la moda è cambiata. Certo, questa dinamica richiede soldi per potersi permettere uno stile di vita 'usa e getta', e non ha importanza come ci si procura il denaro, l'importante è averne! Così anche svaligiare le case dei ricchi è 'normale' se per un adolescente è il modo più facile di procurarsi denaro e beni di moda, perché nella società in cui vivono sono questi 'valori usa e getta' che sono 'valori', cioè valori dell'avere materiale e facilmente deperibili nella contingenza del tempo.  Seguendo questa strada il carattere diventa corrotto,  corruttibile e che corrompe gli altri (per la 'corruzione del carattere', vedi le opere di Erich Fromm, per esempio, Avere o essere?).
In un'epoca in cui l'Occidente vive una crisi economica da cui si cerca di venirne fuori, purtroppo con difficoltà,  il denaro viene considerato fine a se stesso, come l'unico valore che ci permette di soddisfare ogni desiderio. Non ha importanza come procurarsi denaro, in un'epoca in cui il lavoro è in crisi e la disoccupazione regna dappertutto, venendosi a creare una dicotomia tra lavoro e denaro, per cui non è più importante la logica causa-effetto del lavoro-denaro, ma il denaro pare che, per gli adolescenti liquidi, si sia slegato dal fattore lavoro, per cui non è solo dal lavoro che ci si può procurare denaro, ma anche in altri modi più facili, come rubandone a chi ne ha molto nella società del "capitalismo parassitario" (Bauman), da cui è sorta la crisi economica mondiale e da cui gli adolescenti di Bling Ring pare che abbiano appreso il peggio!
Ritornando al punto di vista sociologico, Robert K. Merton ha formulato nella monumentale opera di 1102 pagine Teoria e struttura sociale, saggio pubblicato nel 1949, nella prima edizione statunitense, i "tipi di adattamento individuale". Nella edizione italiana dello stesso saggio in tre volumi,  è nel secondo che sono riportati i "tipi di adattamento individuale", secondo lo schema che segue (Merton, 1949, tr. it. terza ed., 1979, p. 312):

             Modi di                      Mete                           Mezzi
          adattamento               culturali                istituzionalizzati
    I.    Conformità                    +                                +
   II.    Innovazione                   +                                -
  III.    Ritualismo                      -                                +
  IV.    Rinuncia                         -                                -
   V.    Ribellione                 più/meno                   più/meno  
       
Merton  precisa il significato dei segni più, meno, più/meno: (+) così ha il valore della "accettazione", (-) vuol dire "rifiuto", (più/meno) vuol dire "rifiuto dei valori dominanti e sostituzione di nuovi valori". Non ho il modo della tastiera, e per il programma del blog, per inserire il più/meno secondo i segni del più e del meno, ma credo che come li ho posti ha lo stesso valore 'aritmetico-sociologico' di Merton. 
Queste cinque forme di adattamento individuale sono state poi criticate proprio perché sono forme di adattamento "individuale" e non considerano, invece, il punto di vista del gruppo, della società, delle mentalità che attraversano tutte le menti. Al di là delle critiche, però, questo schema, che ormai ha fatto il suo tempo, conserva una sua peculiarità euristica di cui possiamo tenere in considerazione. Vediamo cosa Merton vuole dire con queste categorie della vecchia sociologia.
Consideriamo il caso della conformità rispetto a "mete istituzionalizzate" e "mete culturali". Questo tipo di adattamento individuale, ci spiega Merton,  è il più diffuso e comune nella società, e si costituisce soprattutto quando c'è stabilità sociale. I membri di una società, secondo la modalità della "conformità", adottano "modelli culturali prestabiliti" che possono variare nella dimensione temporale dei secoli.
Nel caso della innovazione, dobbiamo tenere presente che la società attribuisce un valore centrale al successo e anche alla ricchezza e al potere. Le "mete istituzionalizzate" che  in questo caso vengono considerate sono "proibite", tuttavia "efficaci per il raggiungimento almeno di un simulacro di successo".  Il singolo individuo ha compreso l' importanza delle "mete culturali", senza però volerne adottare i "mezzi" di come si raggiungono le "mete" secondo i modi socialmente consentiti. Si tratta di una forma di "adattamento individuale" che produce devianza. "Ai più alti livelli economici", scrive Merton, possiamo trovare, in questo caso, "le pratiche truffaldine che vanno oltre ai limiti del costume". In questa forma di adattamento individuale, troviamo i furbi, molto criticati dallo scrittore Charles Dickens ai suoi tempi.
Nella terza forma di adattamento individuale troviamo  il  ritualismo. In questo caso, non si perseguono le" mete culturali", o  si cercano di realizzare in forma più limitata,  non attribuendo particolare significato al successo e alla mobilità sociale. In questo modo, anche le proprie aspirazioni vengono limitate. Rimane, però, una sorta di 'vincolo' verso alle "norme istituzionali", a cui ci si sente legati quasi in modo "coercitivo". Difficile poter parlare, in questi casi, di "comportamento deviante", anche perché la scelte del ritualismo  riguarda una scelta "interiore". La scelta dell'adattamento individuale del "ritualismo" è dovuta anche al timore dell'ansietà che si prova nella lotta per la competizione al fine di raggiungere le "mete culturali" agognate. Tuttavia c'è il rovescio della medaglia, per cui  la lotta competitiva e l'ambizione verso le "mete culturali", il successo, il potere, il denaro, può anche fallire e precipitare l'individuo verso il basso, per cui provare frustrazioni. Il  ritualista sceglie  la via della routine e di ambizioni ridotte, per non sentirsi ansioso a causa della competizione di ruolo.
Nella quarta forma di adattamento individuale troviamo la rinuncia. Si tratta di persone che rinunciano ai valori della società e anche ai "mezzi" per raggiungere le "mete". In questo senso, Merton osserva, queste persone fanno parte della società "in un senso fittizio". Un esempio di rinuncia potrebbe essere quella del clochard.
Nel caso della ribellione, quinta forma di adattamento individuale al sociale, gli individui considerano arbitrarie le forme della società costituita, i suoi modi di arrivare al successo, per cui essi propongono, attraverso le manifestazioni collettive di protesta, un modo alternativo di ricompensa, un modo che metta in una relazione più accettabile, dal punto di vista della giustezza, "i meriti, gli sforzi e le ricompense".
Nel caso degli adolescenti del film Bling Ring, applicando le categorie di Merton dell'adattamento individuale, siamo di fronte a un caso di "innovazione", perché questi adolescenti accettano i "valori culturali" della società, come successo, denaro, potere, ma utilizzano i "mezzi istituzionalizzate" socialmente inaccettabili, devianti, furbeschi. Tuttavia, se vogliamo essere davvero critici, è il sistema sociale orientato verso il conformismo che è marcio, come abbiamo visto, inizialmente, con gli alti operatori statunitensi del capitalismo finanziario del XXI secolo che in maniera truffaldina e furbesca, dunque "innovativa" (Merton), hanno immesso dei titoli tossici, dei mutui subprime, che non hanno una vera consistenza economica, e che a livello mondiale hanno portato alla bancarotta  il sistema economico statunitense e poi  quello europeo, provocando una crisi economica  che non si era vista dai tempi del 1929, con ripercussioni interne nei singoli Stati nazione europei, apparentemente iniziata nel 2007-2008, ma forse pensata e progettata ancora prima, che continua a durare ancora nel 2013, dunque circa sette anni di crisi di cui ancora non sappiamo quando ne verremo fuori. Gli adolescenti del film di Sofia Coppola mostrano di avere una "falsa coscienza" (Marx), hanno la mente  allo stesso tempo vuota e annoiata, che ossessivamente  fantasticano su come procurarsi denaro, mentre la questione dei valori spirituali per loro non è un problema che investe la loro esistenza. Vivono, invece, una dissociazione di personalità come nel caso del personaggio interpretato dall'attrice Emma Watson, Nicki Moore, quando in presenza della madre si vanta  di praticare una vita di 'valori', ma è solo una facciata per fare contenta la madre.
Venendo a mancare una cultura autentica dei valori, il carattere diventa debole e facilmente corruttibile, non riuscendo a dare il giusto valore che merita al denaro, invece di farsi corrompere da esso. Su questo punto, rimando, per un approfondimento, ad Avere o essere? di Erich Fromm (Fromm, 1976, tr. it. 1977), o qualsiasi altra sua opera che parla della formazione del carattere.
Il punto di vista morale ci dice che questi adolescenti della banda Bling Ring sbagliano a comportarsi secondo modelli culturali devianti, che non sanno distinguere tra bene e male, ciò che si può fare e ciò che non si può fare. Per questi ragazzi pare che tutto sia permesso, se un certo comportamento a delinquere promette del piacere per il piacere. Se Dio e l'immortalità non esistono, allora  la formula è "tutto è permesso", direbbe Ivan Karamazov nel romanzo del 1880 di Dostoevskij (Dostoevskij, 1880, tr. it. 1949, pp. 350-351), come dire oggi, in termini laici, 'se l'etica  non c'è tutto si può fare' in base ai miei desideri onnipotenti, da realizzare in piaceri! Pare che ai personaggi del film Bling Ring manchi la capacità di distinguere tra la fantasia del mondo interno, in cui regna l'onnipotenza dei desideri e delle immagini, e la realtà esterna con i suoi limiti e le sue leggi.
Questi ragazzi non mostrano di avere ciò che Bauman chiama senso morale (Bauman, 1993, tr. it. 1996)), solo all'inizio del film Marc  è stupito (moralmente?) della facilità, senza nessun senso di colpa, come Rebecca ruba le auto vistose e propone al suo amico di andare a rubare nelle case dei divi. Marc pare mostrare, inizialmente, qualche senso di colpa, e vuole scappare al più presto da quelle ville  in cui sono entrati, lui e Rebecca. Se da una parte la possibilità di racimolare del denaro fa gola anche a Marc, per procurarsi la cocaina, o altro, dall'altra ha dei timori morali, ma che ben presto gli passano, considerando che il rischio relativo ai furti procura a lui e alla sua amica dei vantaggi economici e l'impossessamento dei gadget dei ricchi, per recitare con le amiche e gli amici uno stile di vita che, come direbbe il sociologo Pierre Bourdieu (Bourdieu, 1979, tr. it. 2001), li distingue nel gruppo dei coetanei da loro frequentato.
La dissociazione di personalità pare che sia presente nel modo di vita di questi ragazzi, perché da una parte recitano con gli adulti di essere degli adolescenti perbene, dall'altra, tra coetanei, praticano la trasgressione delinquenziale da gang. Potremmo anche ipotizzare che una ragazza come Rebecca sia stata, come direbbe Winnicott (Winnicott, 1984, tr. it. 1986), deprivata da bambina di quell'amore che non ha avuto, così cerca di procurarsi dei simulacri, un suo sostituto, nelle cose che ruba attraverso la sua attività criminogena.
Dal punto di vista del binocolo, volendo utilizzare il riferimento a questo oggetto in termini metaforici, sappiamo che esso permette di vedere in due modi, perché da un lato ci fa vedere 'da vicino', dalla parte opposta la visione diventa 'da lontano'. Credo che sia importante questa osservazione, perché questi adolescenti alienati del film della Coppola è come se vedessero i divi ricchi solo con la visione permessa dal binocolo 'da lontano', e 'da lontano' il loro modo di vivere appare attraente e perfetto. Questi ragazzi credono che vivere come le star dello spettacolo sia una cosa invidiabile, vorrebbero essere come loro, ma non lo sono, allora si accontentano di essere un loro simulacro mediocre, per acquietare la loro invidia, rubandogli denaro, vestiti e cose.  Se però si guardano  questi 'idoli del mondo dello spettacolo', con la parte del binocolo che permette una 'visione da vicino', ci accorgiamo che la loro vita è piena di difetti e di errori, e che, al di là delle loro ricchezze materiali, anche loro sono imperfetti, come ogni essere umano, e che al di là dell'apparenza materiale del successo dovuto ai milioni con cui vengono pagati come attori hollywoodiani non hanno niente di speciale, nemmeno quel vantato narcisismo apparente, o forse qualcuno ha del fascino nella misura del loro talento artistico e della loro bellezza fisica, ma ciò non vuol dire molto dal punto di vista umano. Una star della moda come Naomi Campbell ha un caratteraccio, in un passato recente, per esempio, ha trattato male i suoi domestici, come abbiamo saputo dai giornali, ed è stata denunciata per maltrattamento. Come si vede, soldi e celebrità non migliorano le persone, rendendole più umane.
Nella conferenza La crisi dell'uomo che il filosofo e scrittore Albert Camus   tenne  alla Columbia University, nel 1946, a cui fu invitato,  lesse un importante testo in cui criticava  l'arroganza di chi vuole dominare gli altri secondo i falsi valori che dividono, nella logica del razzismo, della prevaricazione, del potere e della violenza, come nel caso di Hitler e il nazismo, mentre, osservava, la vera cultura è quella che  proviene dalla coscienza umanistica e che favorisce valori universali comuni a tutti gli esseri umani. Solo così, continuava Camus, è possibile la comunicazione tra tutti gli esseri umani.
Quei ragazzi vuoti e annoiati nella mente, alienati nei siti di Internet, della Los Angeles 'perbene', dunque web-dipendenti, che aderiscono, ossessivamente, al pensiero unico  del denaro e della celebrità, sono divisi tra l'idolatria per il successo divistico e la ricchezza, da una parte, e  la disapprovazione per chi non è celebre e non ha  quel denaro e i suoi lussuosi status symbols, dall'altra. Utilizzano i programmi di Internet in modo delinquenziale, per derubare i divi dello spettacolo. Questi ragazzi acritici e desiderosi di emozioni forti, come quelli  del film Bling Ring, si identificano invidiosamente, ovviamente, con gli individui che impersonificano con 'successo' i valori del conformismo. Questi ragazzi, e coloro che sono simili a loro, probabilmente avrebbero molto da imparare da Camus, se almeno aprissero i suoi libri e li leggessero con intelligenza, sensibilità, immaginazione, sentimento e senso critico. Potrebbero cambiargli la vita in meglio.


Riferimenti  bibliografici

BAUMAN
- 1993, tr. it. Le sfide dell'etica, Feltrinelli, Milano, 1996.
- 2000, tr. it.  Modernità  liquida, Laterza, Roma-Bari, 2002.
- 2007, tr. it. Consumo, dunque sono, Laterza, Roma-Bari, 2008.
- 2009,  tr. it. Capitalismo parassitario, Laterza, Roma-Bari, 2009.
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- 1979, tr. it. La distinzione. Critica sociale del gusto, Il Mulino, Bologna,
2001.
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- 1946, tr. it. La crisi dell'uomo, in  Goffredo Fofi e Vittorio Giacopini
(a cura di),  Stranieri. Albert Camus e il nostro tempo, Contrasto, Roma,
2012, pp. 9-19.
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- 1880, tr. it. I fratelli Karamazov, Einaudi, Torino, 1949.
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- 1976, tr. it. Avere o essere?, Mondadori, Milano, 1977.
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MERTON  R. K.
- 1949, tr. it. Teoria e struttura sociale. Volume II: Analisi delle strutture sociali,
Il Mulino, Bologna, terza ed., 1971.
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- 1903, tr. it. Le metropoli e la vita dello spirito, a cura di Paolo Jedlowski, Armando,
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- 1917, "La scienza come professione", in Il lavoro intellettuale come professione,
Nota introduttiva di Delio Cantimori,  Einaudi, Torino, 1976.
- 1919, "La politica come professione", in Il lavoro intellettuale come professione,
Nota introduttiva di Delio Cantimori, Einaudi, Torino, 1976.
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- 1984, tr. it. Il bambino deprivato. Le origini della tendenza antisociale
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Internet

LEVANTESI KEZICH  A.
- (senza data), "Critica", in R.it,  Trovacinema. Film Bling Ring. Da testata: La Stampa.
LOUDVISION
- 2013, "Bling Ring: L'involuzione di Sofia Coppola", 26 settembre. Cinema. Rubriche.


Riferimento cinematografo

Bling Ring. Cinque adolescenti ladri di status symbols
Regia di Sofia Coppola. Interpreti: Israel Broussard, Katie Chang, Taissa Farmiga, Claire Alys Julien, Emma Watson. Produzione: Usa, Gran Bretagna, Francia, Germania, Giappone, 2013.


 

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